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Il piano di caratterizzazione: gli step da seguire per un potenziale sito contaminato
  • Nadia Bassano
Nadia Bassano
Tecnologie per l'ambiente

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Abstract

La bonifica di siti contaminati è un intervento teso a riqualificare aree in cui la matrice suolo, sottosuolo e acqua sotterranea è stata gravemente compromessa. La cattiva gestione di rifiuti, l'uso improprio di metalli pesanti nell'ambito di industrie ecc, provocano alterazioni importanti per cui l'impiego di tecniche di risanamento ambientale risulta essere necessario. Per capire se un sito è contaminato, va effettuato un piano della caratterizzazione. Esso è costituito dapprima da una modello preliminare in cui si effettua una ricostruzione storica del sito in essere, e successivamente si identificano le sorgenti di contaminazione e i bersagli raggiunti attraverso i percorsi di contaminazione.  Si giunge così ad una analisi di rischio, a valle della validazione dei risultati dapprima ottenuti, che ci consentono di redigere i due fondamentali elaborati della fase di caratterizzazione di un sito potenzialmente contaminato ai sensi del Dlgs. 152/06. Nel presente studio sono stati ripercorsi i punti salienti del piano della caratterizzazione in cui si sottolineano i punti di forza e di criticità di tale iter e le linee guida amministrative da seguire. Al fine di percepire le diverse fasi del piano, si è fatto riferimento a diversi casi studio. L'obiettivo è quello di comprendere quali sono gli step fondamentali da effettuare nell'ambito del piano della caratterizzazione di un sito contaminato in Italia.
23 Apr 2020Submitted to Tecnologie per l'ambiente
23 Apr 2020Editor invited a reviewer
23 Apr 2020Editor invited a reviewer
25 Apr 2020Editor invited a reviewer
01 May 2020Review Report #1 received
01 May 2020Review Report #2 received
15 May 2020Editor invited a reviewer
17 May 2020Review Report #3 received
20 May 2020Review Report #4 received
26 Jun 2020Published in Tecnologie per l'ambiente
Domenico Giaquinto posted a review
Nell'abstractnel secondo passaggio parlerei più di possibili fonti di contaminazionerielaborare il concetto successivo cercando di renderlo un più snelloNell'Inroduzione Anticipare la definizione di sito contaminatoriportare le statistiche sui siti contaminati e citare la fonte del dato riportatoe definire gli obiettivi dello studioPer i paragrafi successiviRielaborare i concetti descrivendoli secondo quanto stabilito dalla normativa e aiutandoti con gli esempi trovati: Ricostruzione storica delle attività produttive svolte sul sito e raccolta dei dati esistenti; Elaborazione del Modello Concettuale Preliminare; Progettazione ed esecuzione del Piano di Indagini; Elaborazione dei
Domenico Giaquinto posted a review
In generale, l'articolo è ben armato, rispetta il formato proposto dalle linee guida e introduce alcuni concetti in modo chiaro. Potrebbe essere più puntuale su alcuni punti, ossia limitarsi a fornire informazioni sul tema trattato. Inoltre, l'esempio analizzato non è il più adatto, in quanto non mostra il processo che è stato fatto, passo dopo passo, che descrive il piano della caratterizzazione del sito studiato.
Laura Borea posted a review
Nel complesso l'argomento dell'articolo è stato affrontato in maniera chiara ed esaustiva e non ci sono altri suggerimenti se non quelli elencati nelle singole sezioni.ABSTRACTDa "Per capire....quest'ultima" dividere magari il periodo in 2 parti per rendere più fluida la lettura. In generale è ben strutturato ed analizzato.INTRODUZIONELa parte introduttiva risulta chiara ed esaustiva rispetto alle richieste della traccia.CORPO DEL TESTOIl piano di caratterizzazione del sitoDa "Va puntualizzato...sito" si potrebbe rendere più chiara la definizione della CSC. Si potrebbe sostituire con una frase più semplice,
Laura Borea posted a review
Il lavoro, nel complesso, risulta essere ben strutturato e molto dettagliato sia per quanto riguarda la parte teorica e di normativa che per gli approfondimenti dei casi studio, i quali sono di notevole interesse pratico.  In molti punti dell'articolo è stata utilizzata la prima persona plurale; si consiglia di evitarlo nelle pubblicazioni scientifiche, così come definito dalle linee guida SIFO. Inoltre, a parte i piccoli errori riscontrati, si consiglia sostanzialmente di modificare solo le conclusioni, in cui sono presenti nuove informazioni, quindi riportare quest'ultime