Conclusioni

In conclusione da questo studio è emerso che la sonicazione riesce meglio  a mineralizzare il DCF; che gli effetti sinergici generati da sonicazione e ossidazione riescono ad eliminare quasi completamente il farmaco dai reflui anche in tempi molto brevi per via della decomposizione migliorata dell'ozono che forma radicali altamente reagenti; e che  dalla sinergia dei due trattamenti il tasso di rimozione del farmaco risulta ampiamente maggiore per durate del trattamento brevi. Ciò  comporta una buona purificazione degli effluenti e quindi un migliore stato di salute degli organismi acquatici ma anche un  aumento di tossicità degli effuenti. A tal proposito studi recenti hanno evidenziato che è dovuto proprio alla formazione di sottoprodotti in fase di mineralizzazione dell'ozono, i quali non vengono degradati allo stesso modo poichè presentano un diverso profilo di assorbanza UV \cite{Naddeo_2009}. A tal proposito si è ritenuto necessario che nei futuri approcci a tale problematica di rimozione di contaminanti emergenti, in caso si utilizzino tecniche di ossidazione avanzata, è bene testare i sottoprodotti generati con continui "esperimenti pilota" per valutare gli effettivi vantaggi di tali applicazioni alla matrice acquosa a seconda dei contaminanti che si vogliono rimuovere \cite{Prado_2017}.   Inoltre implementando i trattamenti AOP con i trattamenti MBR è possibile ridurre la tossicità degli effluenti dovuti alla formazione dei sottoprodotti \cite{Prado_2017}.