Metodo Delphi a supporto della pianificazione degli scenari
Lo scopo principale della costruzione degli scenari è quello di sviluppare uno spettro completo e guidare l'evoluzione futura per ridurre l'incertezza e massimizzare le possibilità di raggiungere il risultato desiderato\cite{Chen_2020}. Tuttavia, la pianificazione degli scenari ha dei limiti quando si considera l'efficacia dei partecipanti in quanto il pregiudizio di questi esiste durante il processo dicostruzione dello scenario e può portare a sviluppi meno probabili.
Per questo si chiede supporto all'indagine delphi che è stata condotta nel seguente modo, viene istituito un gruppo di controllo composto da 12 esperti, provenienti da università, istituti di ricerca, aziende e associazioni sociali. Nello specifico due per ogni sottocampo delle energie rinnovabili: energia geotermica, eolica, idroeletrrica, biomassa, oceanica e solare\cite{Czaplicka_Kolarz_2009}.
Gli esperti progettano il questionario in due parti: fattori chiave esogeni, legati alle dinamiche di sviluppo delle energie rinnovabili che costituiscono i driver chiave\cite{Bokrantz_2017}; fattori chiave endogeni che sono legati all'andamento dello sviluppo delle energia rinnovabili che includono 4 dimensioni: fattore di promozione, politiche pubbliche, contributi positivi e impatti negativi.
Poi sono stati selezionati più di 400 intervistati per compilare il questionario nei due round dell'indagine delphi fornendo loro domande chiuse che semplificano il lavoro al gruppo di controllo nello studiare i risultati statistici del questionario. Nel I° round per quanto riguarda la prima parte (fattori chiave esogeni) agli intervistati è stato chiesto di selezionare cinque elementi chiave tra i venti proposti. Per la seconda parte (fattori chiave endogeni) è stato chiesto il sottocampo dell'energia con cui avessero più familiarità e in base a ciò rispondere alle domande sulle quattro dimensioni (fattori di pormozione, politiche pubbliche, contributi positivi e impatti negativi)\cite{Ba_uls_2011}.
Nel II° round per la prima parte il gruppo di controllo ha analizzato i risultati e selezionato i primi dieci elementi che sono stati elencati come elementi del sondaggio del secondo round, chiedendo loro di classificarli in base all'importanza. Nella seconda parte invece è stato chiesto di scegliere i primi due elementi che ritenessero più importanti per ognuna delle quattro dimensioni facente parte dei fattori chiave endogeni\cite{Varum_2010}.
I risultati dopo il secondo round, per quanto riguarda i driver chiave per costruire lo scenario energetico, hanno mostrato che oltre il 60% di tutti gli intervistati crede che "la svolta delle tecnologie rinnovabili" fosse il motore principale per facilitare lo sviluppo di energia rinnovabile. Il secondo fattore trainante è la "consapevolezza ecologica" e il terzo è "il prezzo nazionale dell'energia". Questi vengono identificati come driver chiave per costruire lo scenario energetico.
È stata fatta una panoramica dei risultati riguardante i fattori chiave endogeni, selezionandone sempre 3 per ciascuna delle 4 dimensioni. Per i fattori di promozione, i “modelli business” sono stati riconosciuti dal 66% degli intervistati contro il 50% per “l'accettazione dei consumatori" e il 46% per il "consenso degli stakeholder".
Per quanto riguarda le politiche pubbliche gli "incentivi finanziari" sono stati riconosciuti dall'87% degli esperti, contro l'84% per la "regolamentazione ambientale" e il 42% per lo "scambio di quote di emissione".
Infine, per i contributi positivi e impatti negativi sono stati presi altri tre fattori a testa che sono rispettivamente "riduzione del consumo dell'energia fossile", "riduzione di emissione di CO2" e "uso ottimale delle risorse" mentre gli impatti negativi "costo iniziale elvato", "costi di esercizio elevati" e "conflitti sull'uso del suolo". Dall'interazione dei tre driver chiave più dodici fattori chiave è stata sviluppata la pianificazione degli scenari.
Conclusioni
Si è potuto verificare che con l’utilizzo dell’indagine Delphi si permette di guidare efficacemente i partecipanti grazie al suo contributo anonimo e consente ad un insieme di persone esperte e qualificate di dare opinioni su un problema come se lavorassero in gruppo ma senza gli effetti di distorsione generati dalla contemporanea presenza nello stesso luogo quindi evitando in pratica fenomenoi di leadership.