Le esperienze di Londra e di Berlino mostrano la volontà da parte dell’istituzioni e degli agricoltori urbani di esplorare attivamente l’impatto dei paesaggi urbani produttivi e il ruolo della progettazione e del sistema di pianificazione per l’agricoltura urbana \cite{Bohn_2012}. Nell’ambito italiano le autorità sono lontane nell’applicare l’agricoltura urbana fatta l’unica eccezione nell’introduzione quasi consolidata degli orti urbani nei regolamenti comunali con l’uso esclusivamente sociale e senza fine di lucro \cite{lorenzo2015,emanuela2017}. In riguardo invece della pianificazione urbanistica trova eccezione la recente approvazione del nuovo piano urbanistico generale della città di Bologna che focalizza l’attenzione sull’infrastruttura verde denominata “Eco rete Urbana” che ha lo scopo di salvaguardare i servizi ecosistemici come le fasce verdi tampone nelle aree periurbane; lo sviluppo verde privato, anche incrementando il rinverdimento degli involucri edilizi (tetti e pareti verdi); e il potenziamento dell’orto urbano nell’infrastruttura verde e nella riqualificazione urbana, e incentivando la funzione sociale e la promozione dei prodotti biologici \cite{bologna}.

Conclusioni

In base a quanto illustrato, risulta chiaro come l’agricoltura urbana sia effettivamente un nuovo territorio produttivo da esplorare, utile a creare nuovi sbocchi professionali e nuovi settori di impresa, oltre a garantire benefici alla società salvaguardando e tutelando l’ecosistema e la biodiversità. È opportuno sottolineare che tale agricoltura non ha esclusivamente uno scopo sociale, ma se strutturata in maniera efficiente ed organizzata, può risultare economicamente competitiva con aziende dello stesso settore \cite{emanuela2017,eu,luca2017}. Per quanto riguarda l’acquaponica seppure siano evidenti le potenzialità, deve affrontare ancora ulteriori sviluppi che ostacolano modelli produttivi pienamente integrati nel quadro di un'economia circolare \cite{P_rez_Urrestarazu_2019}. Lo sviluppo futuro delle nostre città si sposterà sempre più verso un sistema di autosufficienza alimentare che vedrà, probabilmente, l’agricoltura urbana intensificare la sua presenza. L’architettura e l’urbanistica avranno il compito di cambiare la visione delle città e di costruire spazi nei quali consentire nuove relazioni con le pratiche agricole.