Nell’ottica di un’economia circolare, sono stati utilizzate due fonte alternativi di nutrienti per alimentare il sistema. Inizialmente è stata utilizzata una matrice di scarto liquida di origine urbana e successivamente è stata utilizzata una matrice di scarto liquida di origine casearia, entrambe preparate sinteticamente in laboratorio cercando di simularne le reali componenti.
Per il monitoraggio delle performance del sistema, periodicamente sono state svolte le analisi sia sulla fase liquida sia sulla fase gassosa. Per una potenziale produzione di biodiesel è stata valutata l’influenza del tipo di refluo sul tasso di crescita della biomassa microalgale e sulla sua resa lipidica.
RISULTATI E DISCUSSIONI
Il sistema OTAER ha dimostrato di avere un’elevata efficienza di rimozione del toluene arrivando fino al 99,9%, indipendentemente dal tipo di refluo utilizzato. Le microalghe si sono dimostrate un fattore chiave per permettere al sistema di non contribuire alle emissioni di CO2; infatti, sono state sempre in grado di catturare l’anidride carbonica prodotta nel primo reattore. Nel refluo caseario sono state riscontrate percentuali nettamente maggiori di azoto ammoniacale rispetto al refluo urbano. Un maggior contenuto di azoto, che è uno dei macronutrienti per le microalghe, ha permesso di ottimizzarne il tasso di crescita arrivando ad una produttività volumetrica di biomassa fino a 1,3 g l-1d-1.
Nell’ottica di una potenziale produzione di biodiesel, sono state valutate le percentuali lipidiche in entrambe le condizioni operative, sia con l’impiego di un refluo urbano sia con il refluo caseario. Con l’impiego di un refluo urbano è stato possibile ottenere una percentuale lipidica del 9,7% mentre invece con il refluo caseario è stato possibile ottimizzare il sistema arrivando al 17,6%. Questo comportamento è dovuto al fatto che nel refluo caseario vi è un maggiore contenuto di grassi che ha permesso di modificare la struttura cellulare delle microalghe, migliorandone la resa lipidica e permettendo di arrivare ad una produttività volumetrica di lipidi di 230 mg l-1d-1.
CONCLUSIONI
Le tecnologie biologiche per il trattamento dei composti odorigeni rappresentano soluzioni efficaci per ridurre le pressioni ambientali. Il sistema OTAER si presenta con un altissimo potenziale e con l’impiego di un refluo caseario è possibile migliorarne le performance ed ottenere una valorizzazione maggiore di biomassa microalgale. Ciò si traduce in una potenziale produzione maggiore di biodiesel, nell’ottica di un’economia circolare.