Introduzione 
L’aumento demografico e i continui processi di industrializzazione hanno richiesto una quantità sempre crescente di materie prime provocandone una forte diminuzione \cite{Tansel_2020}. Esse vengono estratte dagli ecosistemi naturali per essere utilizzate e poi restituite sotto forma di rifiuti \cite{van_Asselt_2021}. La produzione di energia, ad esempio, richiede come materia prima i combustibili fossili, i quali dopo la combustione rilasciano nell’atmosfera gas climalteranti, tra cui la CO\cite{Azam_2021}. L’anidride carbonica è un gas climalterante già presente in natura ma concentrazioni elevate in atmosfera, derivanti principalmente da sorgenti di emissioni di tipo antropiche (uso dei combustibili, processi industriali, attività agricole, processi di trattamento dei rifiuti) \cite{Nisar_2021}, contribuiscono ad aumentare le problematiche connesse all’effetto serra \cite{Mukherjee_2019}. L’innalzamento delle temperature è  uno dei principali problemi a livello globale in quanto provoca un aumento della superficie delle terre desertificate, un incremento del fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai e fa aumentare la frequenza di fenomeni atmosferici estremi \cite{Arendt_2021}. Attualmente le concentrazioni di CO2 sono pari a circa 410 ppm; e in assenza di opportune misure di controllo sono state stimate concentrazioni future fino a 550 ppm ed oltre entro la fine del secolo, con un simultaneo aumento della temperatura media globale oltre i 2°C \cite{Shewchuk_2021}. Visto che il potere climalterante della CO2 risulta essere quello più rilevante \cite{Rahman_2017}, bisogna cercare soluzioni in grado di ridurre le concentrazioni di CO2 nelle emissioni di gas climalteranti. L'Unione Europea ha recentemente lanciato il piano “Green New Deal” con l'obiettivo di rendere "Carbon Neutral” il continente europeo entro il 2050.