2)
È fatto piuttosto comune per chi lavora nella scuola il constatare che spesso ragazzi con un rendimento scolastico scadente o del tutto inadeguato dimostrano un discreto grado di maturità e di responsabilità al di fuori dell'ambiente scolastico, non di rado superiore alla media. E capita spesso che questi ragazzi siano possessori di animali e che nella cura dell'animale e nelle attività che direttamente o indirettamente lo riguardano mostrino una particolare dedizione e competenza. Sarebbe importante che la scuola riconoscesse queste competenze e creasse occasioni adeguate affinché fossero valorizzate; la cura e la frequentazione di animali - penso anche alle attività di equitazione - favorisce tra l'altro un notevole sviluppo di doti relazionali e di socializzazione, importantissime per il percorso scolastico e di vita dei ragazzi. Una maggiore attenzione della scuola nei confronti dell'animale domestico e delle competenze necessarie per averne cura favorirebbe il riconoscimento e il potenziamento di forme di intelligenza che solitamente il normale tran tran scolastico tende a trascurare; forme maggiormente attinenti alla dimensione pratica o a quella affettivo-relazionale.
3)
L'animale domestico favorisce la comprensione di un altro valore fondamentale per la vita scolastica dei ragazzi: quello della accettazione di ogni diversità e, in modo particolare, delle persone e dei compagni più indifesi, più fragili, più bisognosi di cure e di attenzioni. L'animale domestico infatti non potrebbe vivere senza un padrone con cui stabilire una relazione che è prima di tutto una relazione di dipendenza dell'animale dall'essere umano; l'animale infatti ha bisogno di tutto: di cibo, di protezione, di cura, di considerazione, di compagnia. Il padrone esercita sull'animale un potere che assume, o dovrebbe assumere, la forma della responsabilità. Nel quotidiano rapporto con l'animale il bambino viene educato ad un atteggiamento capace di riconoscere la necessità, la fragilità, la limitatezza di chi gli sta intorno; acquista consapevolezza del proprio potere di condizionamento nelle varie situazioni in cui si trova e, di conseguenza, delle responsabilità che ne derivano. Ogni forma di potere infatti è sempre accompagnata da una corrispondente responsabilità.
Nel mondo della scuola, dove spesso conservano la loro forza i valori dominanti nella società - valori di individualismo, competitività, arrivismo, indifferenza, egoismo - servono sguardi educati all'accettazione, alla comprensione e alla cura del più debole. L'aumento di alunni portatori di fragilità e di carenze di ogni genere - cognitive, relazionali, affettive, culturali - chiama la scuola a una rieducazione dello sguardo; processo, questo, che il discorso intorno agli animali può sostenere e rafforzare.
Cani, gatti, criceti, conigli, ecc. sono ormai in molte case e in molti appartamenti; è difficile immaginare un condominio dove non vi sia almeno un animale domestico. La consuetudine di possedere animali da compagnia è molto diffusa nella società e rappresenta un fenomeno sociale di notevole importanza. Come ogni rilevante fenomeno sociale, anche il possesso di animali è fatto oggetto di regolamenti, normative, leggi: dal regolamento condominiale alle leggi nazionali sull'abbandono, dai regolamenti per l'accesso in spiaggia alle norme del codice della strada, agli obblighi derivanti dalla nascita di cuccioli a quelli inerenti la morte, ecc. Attraverso l'animale e la sua complessa presenza nella vita quotidiana di innumerevoli persone è possibile riconoscere e comprendere aspetti fondamentali di una società; la varietà e la profondità delle relazioni e delle dinamiche esistenti in una società complessa come quella attuale possono essere riconosciute e comprese a partire dalla presenza, in milioni di abitazioni, dell'animale da compagnia.
Nell'affiancare l'animale nelle sue esigenze quotidiane il bambino sviluppa una comprensione - iniziale ma molto significativa - delle principali dinamiche che strutturano la società e del multiforme concetto di cittadinanza. Il tema della nutrizione dell'animale lo rende sensibile al problema  della selezione e della scelta del cibo;  il tema della prevenzione e della cura dell'animale lo familiarizza con il complesso mondo della salute e dei farmaci; il tema del comportamento del cane lo educa ad un corretto e costruttivo rapporto con il vicinato, ecc. La diffusione di enti caritatevoli o di associazioni volontaristiche che si interessano e si occupano di animali può offrire al bambino o al ragazzo che vi entri in contatto un'occasione per una prima comprensione del mondo del volontariato e del cosiddetto terzo settore; inoltre lo rende consapevole di problematiche come il maltrattamento, l'abbandono, la malnutrizione, lo sfruttamento, ecc..
Insomma il possesso di un animale facilita nel bambino il formarsi di uno sguardo consapevole sulla società e sulle sue dinamiche di funzionamento; inoltre gli permette di fare una prima ma significativa esperienza di come i temi e i problemi tipici di una società complessa si presentino attraverso molte facce, molte dimensioni. 
Tutto questo ha notevoli conseguenze per il percorso scolastico di bambini e ragazzi. La formazione del cittadino è una delle finalità più importanti del nostro sistema scolastico. Il senso di cittadinanza può formarsi solamente attraverso una progressiva comprensione di come è strutturata e di come funziona la società. La competenza sviluppata dal bambino e dal ragazzo che possiede un animale può essere riconosciuta e adeguatamente valorizzata nell'ambiente scolastico, diventando risorsa preziosa per il quotidiano lavoro di educazione alla cittadinanza; a maggior ragione se si considera quanto si diceva in precedenza, e cioè che le maggiori difficoltà a livello scolastico si manifestano in ragazzi che possiedono animali o comunque dimostrano interesse e competenza in questo campo. Inoltre la natura intrinsecamente pluridisciplinare e pluridimensionale di questo tipo di competenza si presta particolarmente al lavoro e alla progettualità interdisciplinare che ogni istituzione scolastica è impegnata a sviluppare.
C'è ancora una ragione che vorrei citare a sostegno della mia tesi sull'importanza di dare maggiore spazio, all'interno del discorso scolastico, al tema dell'animale domestico e da compagnia. Uno dei problemi che la scuola ha dovuto affrontare negli ultimi anni riguarda l'aggiornamento dei cosiddetti contenuti; in altre parole la struttura dei saperi e delle conoscenze che, in un certo senso, funzionano da impalcatura e da ossatura per il curricolo dimostra una notevole resistenza al cambiamento e al rinnovamento. In particolare, se si pensa al primo e al secondo ciclo di istruzione - scuola elementare e scuola media, per capirci - i contenuti e i campi disciplinari che, pur avendo una crescente importanza nella società, faticano a trovare una propria legittimazione all'interno del curricolo troviamo le cosiddette scienze umane: psicologia, sociologia, antropologia, pedagogia, etologia, ecc.. I motivi per cui queste discipline non hanno, almeno nel sistema scolastico italiano, una propria visibilità nel curricolo sono più di natura politica che culturale e pedagogica; sta di fatto che la loro perdurante assenza o scarsa presenza porta un notevole squilibrio nella struttura curricolare.
D'altra parte il discorso sull'animale domestico, come si può evincere anche da tutte le considerazioni che precedono, è un discorso che si snoda e si articola attraverso concetti e conoscenze che appartengono, sovente, a queste fondamentali discipline. Ma, cosa ancora più importante, il bambino e il ragazzo che possiedono un animale domestico e che vivono quotidianamente in questa relazione fanno esperienza - per via diretta e in modo autonomo rispetto al lavoro scolastico - di molti concetti riferibili all'etologia, alla pedagogia, all'antropologia, alla sociologia e alla psicologia. Interessandosi all'animale domestico e ponendolo al centro dei suoi discorsi e delle sue attività offre la possibilità di una maggiore presenza e visibilità a discipline fondamentali per la formazione della persona e del cittadino, e lo fa attraverso la valorizzazione di competenze che - anche se in modo ancora abbozzato e incompleto - sono in qualche modo già presenti, almeno in tracce, nei bambini e nei ragazzi che possiedono un animale domestico o da compagnia.
attenzione verso il debole, il piccolo, il meno dotato, l'indifeso
l'animale e la disabilità 
integrazione e inclusione
il disinteresse come lo studio disinteressato
4)
animale come chiave di lettura della società
5) etologia, scienze umane
etologia molto accessibile
6)
la vita, la morte, il lutto, la caducità
7)
sfondo integratore, didatica per scenari, trasversalità , interdiscipinarietà