caratteristiche del dolore:
Sintomi vegetativi associati al dolore
Nella cefalea a grappolo i segni vegetativi sono estremamente localizzati, occhio rosso, occhio che lacrima, rinorrea trasparente, naso chiuso, abbassamento palpebrale (chiedere all’accompagnatore se ha notato tali segni locali, importanti e visibili poiché tipici dell’attacco doloroso: evidenziabile non tanto dall’espressione "algica"  del dolore ma dai segni vegetativi associati). La forma tensiva manca di tali segni. 
Nell’emicrania, vi è fotofobia (stanza al chiuso, distesi sul letto), fonofobia, osmofobia (lontano dalla cucina), disturbo agli odori da cibo od umani (evitamento di autobus), stimoli tollerati al di fuori nell’emicrania ma non nel suo contesto. Al di fuori dell’emicrania, ovviamente tollera tali stimoli. 
Dati strumentali. TC, Risonanze, moda di fotografarsi il cervello per trovarsi la causa del mal di testa, ultrasuoni carotidei ecc...ricerca continua per capire la causa...ma nel 90% dei casi la causa non c'è, dobbiamo pensare al rimedio terapeutico.
Chiedersi che terapie hanno fatto, se funzionavano oppure no: questo può dire/orientare indirettamente che mal di testa è. 
Farmaci anti-emicranici nella cefalea tensiva non vano bene. Anti-infiammatori che possono andare bene nella tensiva o nell’emicrania ma non funzionano nella cefalea al grappolo e viceversa (uso fiala Voltaren ma il mal di testa perdura, prova che forse è una cefalea a grappolo su cui di solito usiamo, invece, i triptani)
Che terapie preventive sta seguendo, in corso? Non significa che è guarito, la terapia gli riduce magari il numero di mal di testa ed attacchi/crisi, forse è una terapia preventiva dell’attacco.
 

Cefalea a grappolo

Se ne distingue una Forma episodica (85%) e una Forma cronica (10-15%). La forma più comune è quella episodica.
Perché si chiama “a grappolo”? Il grappolo è fatto di tanti chicchi, fra un grappolo e l’altro ci sono rami e foglie. In un determinato periodo di tempo ci sono una serie di attacchi dolorosi molto ravvicinati (il grappolo) e di breve durata. Al termine del periodo-grappolo, vi è una fase di remissione-benessere, dopo la quale riprende l’attacco di un nuovo grappolo. Tali episodi possono durare per un mese, due mesi. Cosi come insorgono, cosi finiscono e il paziente sta bene anche per 8-12 mesi. E l’anno successivo nello stesso periodo di insorgenza, riprende (spesso nei cambi di stagione, ciclici-annuali; con addirittura 6-8 episodi nel singolo giorno - nel periodo del grappolo purtroppo è questa la frequenza giornaliera, magari fosse un attacco al giorno per 30 giorni, sono 6/8 al giorno per 30 giorni oppure due mesi come visto sopra) Il dolore dura un'ora-un'ora e mezza ed è lancinante - spesso detta cefalea da suicidio. 
A differenze dell’emicranico che tende a mettersi in una stanza al buio e disteso, il paziente affetto da cefalea a grappolo tende a non stare fermo, seduto con la testa che muove in avanti o camminano su e giù per la stanza. (magari sbattendo la testa contro il muro, corrono fuori nella neve) Se guardiamo un paziente che vive un attacco nel grappolo, non lo dimentichiamo facilmente. 
Quella cronica, forma meno frequente. 60-80 attacchi in 2 mesi può essere una tipica forma episodica. (Episodi fitti e concentrati in un breve periodo di tempo - immagine mentale del grappolo riunito); 150 in tutto l’anno, invece è indice di forma cronica ( nota un ciclo di attacchi, remissioni, attacchi, remissioni)